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Raku

 RAKU è un’antica tecnica ceramica giapponese a bassa temperatura risalente al XVI secolo, che serviva per la produzione di ciotole necessarie alla cerimonia del thé, cerimonia legata alla filosofia Zen. A differenza delle altre ceramiche giapponesi, la ceramica Raku non usa mai il tornio; l’utilizzo esclusivo delle mani permette la libera formazione secondo la sensibilità dell’artista. 

Con la diffusione del metodo nel mondo occidentale, il vincolo con la cerimonia del thé si è perso e la tecnica ha subito profonde trasformazioni. L’introduzione di varianti, la sperimentazione personale libera e continua, hanno fatto di questa tecnica ceramica un’importante mezzo di espressione artistica, anche se per le stesse ragioni il termine “Raku” ha perso a poco a poco il contatto con la sua origine. L’innovazione più importante rispetto alla tecnica tradizionale è quella che prevede una post cottura riducente anziché ossidante: il pezzo cioè, estratto dal forno ancora incandescente con le apposite pinze, viene inserito in un recipiente contenente materiale infiammabile come foglie, paglia, segatura, che a contatto col pezzo brucia. Il repentino raffreddamento della superficie provoca la comparsa di screpolature dello smalto. La combustione viene subito soffocata dal ceramista, generando un’atmosfera riducente che avvolge il pezzo. Il fumo che si crea penetra all’interno delle crepe, affumicando le parti prive di smalto. Inoltre questo processo determina, in combinazione con gli ossidi dello smalto, particolari effetti e sfumature, spesso unici e casuali. La riduzione viene interrotta immergendo il pezzo in acqua o facendolo raffreddare all’aria. Il risultato finale non sarà mai ripetibile. Molti agiscono modificando di volta in volta il procedimento, apportando varianti personalizzate al fine di ottenere effetti sempre nuovi e spesso non del tutto prevedibili. Anche col passare del tempo i colori possono subire una variazione. 

L’ideogramma “Raku” significa “gioia, soddisfazione, liberazione”. 

Ogni pezzo ha una sua storia e porta con sé l’emozione di chi lo crea, unica e irripetibile. 

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